La casa di Suipacha
La città di Buenos Aires, ricca di fantastiche architetture, non smette mai di stupire con le sue costruzioni; come nel tuo caso art nouveau dalla via Suipacha, costruita più di cento anni fa, dove continua a trasudare eleganza e a nascondere la storia dei suoi segreti.
Completato un anno dopo l'affondamento del RMS Titanic, questo edificio è una grande espressione dell'architettura modernista della fine del XIX secolo.
Lo stile è condiviso con altri edifici di Buenos Aires come Casa Calise, El Palacio de los Lirios o Casa de los Azulejos, ma il Casa Suipacha 936-940 Ha però una particolarità: l'unica storia che abbiamo del suo interno lo rivela non solo come un "petit-hotel" con sei camere e cinque bagni, ma anche come locale notturno, una casa di citazioni, come ci racconta Iuri Izrastzoff in “Fervore per Buenos Aires”.
La persona incaricata di realizzare questo gioiello era Bernardo Milli, il cui nome è inciso sulla facciata.
Spicca "l'ottima carpenteria in cedro delle aperture e il disegno del granito rosa che ricopre la facciata, sviluppato in curve e volute che sembrano allungarsi felinamente" come espresso da Iuri Izrastzoff.
Dicono che davanti al suo stile astratto e a un certo sfarzo, abbia trovato un ignaro signore in una delle sue notti a Buenos Aires, il quale, taciturno, rimase affascinato non tanto dalla facciata di casa Suipacha, quanto piuttosto dalla bella signora trovò che fumava sulla porta L'uomo, arrivato da poco dal nord del Paese, è rimasto abbagliato da quella bellezza di Buenos Aires, e si è avvicinato impacciato alla ragazza.
Si preparò a esprimerle il suo fascino.
– Che bella notte, ma niente in confronto a te e alla tua bellezza-
La donna, abituata agli uomini che la fissavano e alle loro lusinghe meccaniche che a volte riconosceva in se stessa come giuste e altre volte no, chiese all'uomo se voleva entrare. Certo, il tempo di pausa era finito.
«Certo!» disse il signore. "Forse penserai che non sono serio, ma non ho mai visto tanta bellezza", ha continuato.
Scivolò semplicemente, felina come la casa in cui abitava, nella stanza appropriata mentre lui la seguiva.
Lì esibiva il suo fascino, l'uomo che consumava i suoi desideri, non l'avrebbe mai dimenticata.
Quando ebbe finito, la donna gli chiese seriamente il compenso corrispondente per il suo diligente servizio. Per l'uomo stentava a capire, era certo che la donna avesse davvero voluto consumare l'atto e che non si trattasse di un mero servizio. Il suo entusiasmo nel raccontare ai suoi amici la facilità con cui aveva sedotto questa meravigliosa signora svanì e si vergognò moltissimo.
Tanto più che il totale del suo portafogli non copriva nemmeno la metà di quanto doveva pagare.
Dicono che, a titolo di pagamento, passava la notte a pulire la casa di Suipacha anche quando ne entrava negli angoli, e che quella che per l'uomo era iniziata come una bella notte finì come un aneddoto inaspettato che non avrebbe più saputo dimenticare.
Non sappiamo quante di queste storie si possano ancora recuperare e quante non si scopriranno mai dietro quelle ondulazioni e quei decori astratti che ne ricoprono la superficie, coronata sotto la sua cupola, "con terminale in ferro battuto".
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Fonti:
https://www.fervorxbuenosaires.com/suipacha-936/
https://art.nouveau.world/casa-31
https://pablobedrossian.com/2020/09/16/la-casa-de-suipacha-936-940-otra-joya-art-nouveau-de-buenos-aires-por-pablo-r-bedrossian/
http://arquitectos-italianos-buenos-aires.blogspot.com/search/label/-MILLI%20BERNARDO%20-%20ARQUITECTO
Commenti (1)
Giaele
4 anni fa
Ci sono stato mille volte e non conoscevo la storia. Grazie 😊 carica di più